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Che cos'è uno Stress & Mindfulness coach?


Mi capita spesso di incontrare persone che non sanno che cos’è uno Stress & Mindfulness coach. Effettivamente, è una figura professionale ancora poco conosciuta in Italia, mentre nei paesi nordici, come Belgio, Olanda, Danimarca, etc. lo stress & burnout coach è il professionista di riferimento per tutti i casi di stress lavoro correlato senza complicazione. Quindi si tratta di una professione reale per la quale esiste una specifica formazione di specializzazione.


Le principali attività di uno stress coach consistono nell’assistenza alle persone nella gestione dello stress e l’ansia, sia in ambito lavorativo sia privato, e nella consulenza e training aziendale per la prevenzione di stress lavoro correlato e burnout.


Il coaching non è una terapia, ma il coach è un facilitatore che propone una modalità di introspezione adatta a coloro che vogliono sviluppare un progetto personale e trovare soluzioni concrete. Nel caso di stress o ansia, un percorso di coaching risulta essere uno strumento altamente efficace e rapido in quanto viene ristrutturata la personalità fino a diventare meno vulnerabile di fronte a determinati avvenimenti, più resiliente per poter affrontare meglio i cambiamenti nella vita e meno propensa a subire reazioni di stress.

Con tutte le conoscenze che ho acquisito durante i miei studi e con l'esperienza ho sviluppato un mio approccio unico, basato sulla Mindfulness, per ricostruire l’energia, per imparare a gestire lo stress e l’ansia, per aumentare l’autostima, per migliorare le relazioni interpersonali e per ritrovare il rilassamento, con risultati durevoli.


Numerose ricerche riconoscono la pratica della Mindfulness una risorsa fondamentale nella gestione dello stress. La pratica della mindfulness, sia intesa come meditazione, sia come apertura alla propria esperienza, migliora la resilienza, ovvero la capacità di affrontare lo stress e le difficoltà, migliora la capacità di conoscere se stessi, riduce la tendenza a stabilire dei vincoli rigidi e pretese irrazionali su se stessi, aiuta a uscire dagli schemi mentali malsani che generano inutile sofferenza, aiuta ad essere più gentili con se stessi e con gli altri, migliorando le relazioni, riduce la tendenza al rimuginio e alla depressione.


Sfortunatamente spesso si pensa di combattere lo stress, iniziando un percorso che si basa esclusivamente sulla salute mentale. Invece, è il nostro corpo il primo luogo nel quale viviamo lo stress. I primi disturbi da stress sono esclusivamente fisici ed è solo negli stadi successivi che possiamo avvertire dei disturbi mentali e/o comportamentali. Inoltre, lo stress cronico porta a dei problemi di concentrazione e di memoria. Per questi motivi è fondamentale sposare un approccio che porta l’attenzione inizialmente sul benessere fisico, attraverso il recupero dell’energia, ma anche migliorando il senso di radicamento e stabilità, per poi migliorare il benessere mentale e sociale.


Stiamo vivendo un periodo di estremo stress e il nostro organismo rischia di esaurire le risorse interiori prima che l’emergenza COVID19 finisca, per non parlare degli stressor quotidiani. Studi sull'impatto psicologico della quarantena, a seguito delle recenti epidemie di SARS e MERS, dimostrano che gli effetti saranno significativi e duraturi. Gli effetti psicologici, come rischio di depressione, disturbi del sonno, esaurimento emotivo e stress non finiscono alla fine dell’isolamento, ma possono rimanere avvertiti fino a 3 anni dopo la fine delle misure.


È fondamentale quindi per avere una visione completa del meccanismo dello stress e per riuscire ad adottare le misure necessarie per riconoscere, accettare e saper gestire al meglio le proprie sensazioni fisiche, il flusso di pensieri automatici e le emozioni.


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