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La locanda, Rumi



Vorrei condividere con voi questa famosa poesia di Rumi, poeta sufi del tredicesimo secolo, che ci parla di come instaurare una relazione positiva con le emozioni che proviamo quotidianamente, soprattutto con quelle negative e indesiderate.


E' come una locanda l'essere umano

ogni mattina, qualcuno che arriva.


Gioia, tristezza, squallore,

rapidi e fuggevoli si presentano alla coscienza,

visitatori inattesi.


Accoglili di buon grado!

Anche se una folla di afflizioni

Irrompe impetuosa nella tua casa

spazzando via ogni arredo.


Onora ogni ospite.

Forse ti sta ripulendo

per prepararti a un piacere nuovo,


Pensieri cupi, vergogna, risentimenti:

apri loro la tua porta ridendo.

Invitali a entrare.


Ringrazia chiunque si presenti,

perché è una guida

che ti è stata mandata da lontano.


Siamo sempre alla costante ricerca di emozioni positive. Tendiamo sempre di più a voler mostrare una vita felice e soddisfacente, priva di problemi e difficoltà. E forse più che a noi stessi, vorremo mostrarlo agli altri.

Puntiamo sempre alla 'perfezione' e siamo sempre meno abituati a convivere con sentimenti negativi. Tristezza, rabbia, paura e vergogna, sono solo alcune delle emozioni che cerchiamo di negare, di allontanare dalla nostra quotidianità.


Invece, questa poesia ci invita ad accogliere tutte le emozioni con benevolenza, proprio come faremmo con un ospite che suona alla nostra porta. Questo significa riconoscerle, accettarle, fare amicizia con loro. In questo modo sarà più facile farle fluire, sarà più facile gestirle.


Per fare ciò è importante modificare il modo in cui ci poniamo nei confronti delle nostre esperienze, dall'essere indisponibili ad essere aperti.

La Mindfulness ci può aiutare, insegnandoci a prestare l'attenzione, intenzionalmente e non giudicante, al momento presente. In altre parole, vivere le nostre esperienze con un atteggiamento di benevolenza verso tutte le sensazioni fisiche e emotive che accompagnano l'esperienza.





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