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La Mindfulness attraverso la poesia: il lasciar andare

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'Se lasci andare un po', avrai un po' di felicità. Se lasci andare molto, avrai molta felicità. E se ti lasci andare completamente, sarai libero.’


Achaan Chah (maestro thailandese di meditazione)


Jon Kabat-Zinn Mindfulness 7 attitudes: Letting go


Si dice che in India vi sia un sistema particolarmente astuto per catturare le scimmie. Il cacciatore fa un buco in un guscio di noce di cocco, abbastanza grande da lasciare appena passare la mano della scimmia. Poi fa due buchi più piccoli, vi fa passare una corda e fissa la noce di cocco alla base di una palma. Dentro la noce di cocco mette una banana. La scimmia scende dall’albero, infila la mano nel guscio e afferra la banana. La dimensione del buco è tale che la mano aperta della scimmia ci passa, ma il pugno chiuso no. Alla scimmia, per liberarsi, basterebbe lasciar andare la banana. Ma, se dobbiamo credere al racconto, sembra che la maggior parte delle scimmie non riesca a farlo.


Spesso la nostra mente resta intrappolata nello stesso modo, malgrado tutta la nostra intelligenza. Perciò coltivare il non attaccamento, la capacità di lasciare andare, è fondamentale per la pratica della consapevolezza. Quando cominciamo a fare attenzione alla nostra esperienza interna, ben presto scopriamo che ci sono pensieri, sentimenti e situazioni che la mente vuole trattenere. Se sono piacevoli, cerchiamo di prolungare questi pensieri, sentimenti e situazioni o di rievocarli continuamente. Analogamente, ci sono pensieri, sentimenti ed esperienze che cerchiamo di evitare, da cui vogliamo proteggerci perché sono spiacevoli o dolorosi.


Nella pratica della meditazione, mettiamo deliberatamente da parte la tendenza della mente ad attaccarsi a certi aspetti della nostra esperienza e a respingerne altri. Lasciamo invece che l’esperienza sia quello che è e la osserviamo istante per istante.


Il non attaccamento, il lasciar andare è una forma di accettazione delle cose così come sono. Quando notiamo che la mente tende ad attaccarsi a qualcosa o a respingere qualcosa, possiamo ricordarci di lasciare andare quegli impulsi, di lasciar andare i giudizi,… Ci limitiamo a notarli, senza dare loro ulteriore energia. Accettandoli come esperienza del momento, li lasciamo andare.


A volte, la decisione più difficile che possiamo meditare e prendere è quella di lasciar andare. Ce lo mostra in modo profondo Gio Evan, che nella poesia che vi propongo oggi, invita i suoi lettori ad essere sinceri con sé stessi e ad avere il coraggio di fare una scelta di rottura con tutto ciò che non funziona, che ci fa stare male, che ci sembra “destinato a rompersi”.


Gio Evan, pseudonimo di Giovanni Giancaspro, è un cantautore, scrittore e poeta italiano. Nato a Molfetta il 21 aprile 1988, comincia a scrivere in giovane età, ma conosce la fama soltanto dopo il 2015, grazie alla popolarità dei suoi contenuti sui social media. Ha pubblicato diversi libri. Ho appena acquistato il suo ultimo libro, 'Non perdermi sul serio. Poesie e meditazioni per ritrovarsi', Rizzoli, 2023.


Se è destinato a rompersi di Gio Evan


se è destinato a rompersi

lascia che si infranga,

non ostacolare mai un corso

non provare a fermare a spallate

un karma

resisti sempre con forza

ma non lottare per sempre,

perché lottare per sempre

significa essere contro natura,

sforzati

ma non forzare mai,

se deve rompersi

lascia che si compiano

i suoi frammenti

perfino i frammenti

hanno un percorso da seguire,

anche a loro è data l’opportunità

di tornare interi

lascia che si rompa

il legame

tra la paura e l’indecisione

lascia che si interrompa

ogni tua relazione tossica,

lascia che si frantumi in mille canali

l’acqua del fiume

non destinata al tuo mare

lascia rompere

un obiettivo se non lo credi più

un accordo se non suona più nella tua scala

pure un sogno se adesso sogni altro

lascia andare

lascia che qualcosa ti sfugga di mano

non trattenere tutto

lascia alla vita il diritto di fare briciole

lascia che le cose si rompano

perché se deve rompersi e si rompe

vuol dire che era fragile

ma se deve rompersi e non lo permetti

significa che sei debole.


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