Vorrei condividere con voi un articolo che sottolinea l'importanza di adottare misure preventive per il benessere mentale.
Oltre al danno economico altissimo, restare a lungo in casa e vedere le libertà diminuire attorno a sé, pur se per ragioni di salute pubblica, ha un costo psicologico enorme.
Precedenti ricerche condotte per la quarantene dovute alla Sars, in Australia e a Taiwan, mostrano come 4 settimane di quarantena bastino a generare nel 28% dei genitori costretti ad essere reclusi con i propri figli, sintomi da stress post-traumatico.
Lo stesso studio ci dice che 3 anni dopo la fine della quarantena, il 10% dei soggetti sottoposti al provvedimento dimostravano sintomi di depressione acuta, legata al trauma non curato del periodo di isolamento. Ancora più alta è la percentuale di danni psicologici di cui soffre il personale medico e infermieristico: il 34% sviluppa stress post traumatico o burnout dovuto all'eccesso di lavoro e poi, eventualmente, all'isolamento forzato nel caso si dovessero contagiare.
Inoltre, i 2/3 della popolazione sottoposta alla quarantena mostra aumenti significativi di irritabilità, insonnia, ansia e apatia.
E' fondamentale ricordare che questi danni si manifestano già dopo appena 4 settimane di isolamento, quindi più si prolunga, più il disagio psicologico si farà grave.
Che cosa possiamo fare?
1. Aumentare la resilienza allo stress e all'ansia: Con resilienza si indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi negativi e può essere potenziata da ciascuno di noi, soprattutto quando siamo motivati a farlo da circostanze particolari.
In questo caso sono consigliate le strategie basate sull'emozione, quanto la meditazione, la scrittura, parlarne con qualcuno,...
Per ulteriori informazioni consulta il mio percorso creato adhoc 'Ricarica la tua batteria e vinci l'ansia e lo stress'.
2. Riorganizzare il nostro quotidiano: Uscire dalla nostra modalità del fare, fare, fare ed entrare nella modalità dell'essere, in cui si vive momento per momento, assaporando il momento presente.
3. Eseguire delle tecniche di respirazione: Il respiro è lo strumento più potente per ritrovare la calma. Un ottimo esercizio è la respirazione controllata, inspirando dal naso contando fino a 3 ed espirando dalla bocca contando fino al doppio dell'inspirazione, quindi 6.
4. Imparare a gestire le emozioni: Le emozioni fanno parte della nostra vita e hanno un ruolo fondamentale. Ascoltale, accettale e concediti tutto il tempo per elaborarle.
5. Ascoltare consapevolmente: Prova anche ad ascoltare i bisogni delle persone intorno a noi. Oltre a quello che dicono con le parole, prova a fare attenzione anche a come lo dicono, alla gestualità, al tono di voce, allo sguardo. La nostra comunicazione consiste in: 55% di comunicazione non verbale (abbigliamento, cura della persona,...), 38% di comunicazione para-verbale (ritmo e tono della voce,...) e solo il 7% di comunicazione verbale, quindi il contenuto.
Non dimentichiamo di ascoltare bene i bambini e di spiegare a loro, adattando il linguaggio all'età, che cosa sta succedendo e perché non si può uscire di casa.
6. Cercare di socializzare invece di isolarsi socialmente: Questo periodo può aiutarci a rinforzare i legami che abbiamo con i nostri parenti, i nostri amici,... Gli attuali mezzi di comunicazione ci permettono di rimanere in contatto con chiunque.
7. Fare attività fisica: Non dimenticare di inserire dell'attività fisica e stretching nella routine quotidiana, aiuta a scaricare la tensione, a concentrarsi e a sentirsi bene fisicamente e mentalmente. Esistono tante applicazioni o video youtube con dei veri workout completi.
8. Dedicarsi del tempo e rispettare lo spazio delle altre persone: La convivenza forzata può farci riscoprire la gioia di stare insieme, ma può anche creare tensione, incomprensioni e conflitti. E' quindi molto importante prendersi degli spazi, ma anche rispettare la richiesta di privacy degli altri.
9. Evitare di informarsi eccessivamente sull'andamento del Coronavirus: prova a leggere il giornale una volta sola al giorno e evita la continua ricezione di notifiche. E’ cruciale riuscire a ritagliarsi momenti durante i quali non pensare all'emergenza, parlare d'altro, fare altro. Questo non solo ci consente di mantenerci il più vicino possibile alla quotidianità, ma anche di rivivere quelle emozioni positive che sembrano dimenticate.
10. Non sottovalutare il rischio di stress lavoro correlato da smart-working: Per chi continua a lavorare è importante organizzare bene la propria giornata con limiti e routine. Per una breve guida, consiglio l'articolo della Dott.ssa Monica Parrella su Linkedin.
Per leggere l'articolo completo sui costi psicologici del Coronavirus, segui questo link
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