I numeri parlano chiaro: il 36% dell'assenteismo è causato da stress professionale, ma quando è possibile parlare di questa particolare forma di stress? Lo stress lavoro correlato ha fondamento quando le richieste dell’organizzazione eccedono le capacità del lavoratore, sia in termini di contenuto del lavoro (carico, orario, ambiente,...) che del contesto lavorativo (libertà decisionale, rapporti interpersonali,...)
Tra le soluzioni che un’azienda può seguire per diminuire lo stress lavoro correlato, lo Smart working può fornire dei risultati positivi.
Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescità della sua produttività.
La definizione di smart working, contenuta nella Legge n. 81/2017, pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).
Ai “lavoratori agili” viene garantita la parità di trattamento - economico e normativo - rispetto ai loro colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie. È, quindi, prevista la loro tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall'INAIL nella Circolare n. 48/2017. (fonte: www.lavoro.gov.it)
Nel 2018 già più della metà delle grandi imprese e l’8% delle PMI hanno introdotto progetti di smart working concreti. Secondo Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico: “I benefici economico-sociali potenziali sono enormi: si può stimare un incremento di produttività del 15% per lavoratore e una riduzione del tasso di assenteismo del 20%, risparmi del 30% sui costi di gestione degli spazi fisici per quelle iniziative che portano a un ripensamento degli spazi di lavoro e un miglioramento dell’equilibrio fra lavoro e vita privata per circa l’80% dei lavoratori.” (fonte: www.digital4.biz)
I vantaggi a favore del benessere psico-fisico del lavoratore usando lo smart working sono:
-> La riduzione dello stress relativo al ritmo di lavoro e all’orario con come risultato un miglioramento del work-life balance: Il dipendente riesce a bilanciare in modo autonomo le proprie esigenze personali con quelle lavorative. In questo modo cresce la motivazione e l’efficienza nell’esecuzione della mansione.
-> La riduzione dello stress dovuto agli spostamenti casa-ufficio negli orari di punta: Il dipendente evita gli spostamenti quotidiani al posto di lavoro guadagnando tempo e evitando lo stress correlato. In questo senso c’è anche un’ovvio vantaggio per l’ambiente. Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, ci sarebbe una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 135 kg all’anno se lo smart working prendesse effettivamente piede in Italia coinvolgendo oltre il 70% dei lavoratori. (fonte: www.osservatori.net)
-> La riduzione dello stress relativo al contenuto di lavoro: Tra i fattori di rischio psicosociali per stress lavoro correlato è proprio l’incertezza sul compito da svolgere. Lo smart working necessita di obiettivi prefissati e ben definiti. Questo aiuta a lavorare meglio e meno. Il dipendente crea in autonomia il metodo per finire i propri compiti.
-> Aumento di fiducia tra il datore di lavoro e il dipendente & miglioramento della comunicazione
Non vi è alcun dubbio che questo sistema possa funzionare solo ad alcune condizioni. Innanzitutto, si tratta di un accordo volontario, quindi tutte le persone coinvolte devono essere d’accordo e capaci di adattare il proprio metodo di lavorare a orari e luoghi differenti, nonché avere una certa manualità nell’uso degli strumenti tecnologici a disposizione.
Inoltre l’idea dello smart working è aumentare la produttività dell’azienda e dei dipendenti tramite un aumento del benessere dei dipendenti. È fondamentale che il vantaggio principale, la flessibilità dell’orario di lavoro, non si trasformi in uno svantaggio ‘invadendo la vita privata’. A questo scopo è stato introdotto il ‘diritto della disconnessione’, ovvero la tutela del dipendente fissando i limiti della flessibilità, tenendo conto dei vincoli giornalieri e settimanali.
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