
Ansia da contagio, ansia da reclusione, ansia da limbo, sindrome della capanna, pandemic fatigue, zoom fatigue… in meno di 6 mesi abbiamo dovuto far fronte a diversi nuovi fenomeni.
Invece di approfondire ogni tipo di ansia o sindrome, preferisco invece spiegarvi il meccanismo di base del nostro organismo a creare paura o ansia. Non importa quale sia l’origine, il meccanismo è sempre lo stesso e la risposta è sempre la stessa.
L’emergenza Covid19 è una situazione che suscita automaticamente emozioni ‘negative’, come la rabbia o la paura. Ma avete mai pensato al fatto che le emozioni siano parte integrante di noi e che ognuna di esse abbia un ruolo specifico? La rabbia e la paura sono le due emozioni alla base del meccanismo dello stress, il quale non è altro se non la preparazione del nostro organismo ad un’azione muscolare, ovvero l’attacco o la fuga, in caso di pericolo. Questo meccanismo è direttamente connesso all’evoluzione della razza umana ed è fondamentale per la sopravvivenza. Ovviamente nel mondo di oggi il rischio di incontrare un animale predatore è piuttosto basso, ma per il nostro organismo non c’è differenza tra stressor fisici o stressor mentali, come ad esempio lo stress relazionale, essendo che li identifica tutti come minacce da eliminare o dalle quali fuggire. Anche il Covid19 viene considerato una minaccia e, di conseguenza, finché non esiste cura o vaccino, il nostro corpo si terrà continuamente pronto ad un eventuale attacco o fuga. Inoltre, il fatto che il meccanismo dello stress ci prepari ad un’azione muscolare, comporta che siano automaticamente attivate tutta una serie di risposte fisiologiche, come ad esempio:
- Aumento del battito cardiaco (per pompare più sangue verso i muscoli)
- Respirazione più veloce e superficiale (per ossigenare meglio il sangue)